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giovedì 19 marzo 2015

Ansia, disturbo d'ansia e attacchi di panico....

ANSIA, DISTURBO D'ANSIA E ATTACCHI DI PANICO.
COSA SONO E COME PUOI INTERVENIRE


L' ANSIA è una condizione emotiva molto diffusa sia nei bambini che negli adolescenti e adulti. Si tratta di un'esperienza che nella maggior parte dei casi ha carattere transitorio. La semplice presenza di uno stato di apprensione o di timore non è certo un segno di psicopatologia. È solo quando la frequenza, l'intensità e la durata di tale condizione diventano eccessive che lo stato d'ansia viene considerato patologico.
IL DISTURBO D'ANSIA può essere un disagio psicologico a se stante oppure un sintomo di altri disturbi psicologici ( es. Disturbo depressivo ). Può manifestarsi a livello emotivo come attesa con apprensione, preoccupazione, insicurezza, anticipazione di eventi negativi e a livello somatico con aumento del ritmo cardiaco, sudorazione, spasmi muscolari, pallore, tremore e nei casi estremi con reazioni di fuga, immobilizzazione e sensazione di soffocamento.
GLI ATTACCHI DI PANICO sono manifestazioni improvvise che raggiungono il loro picco in pochi minuti. Si ha un attacco di panico quando sono presenti almeno quattro dei seguenti sintomi : palpitazioni; cardiopalma o tachicardia; sudorazione e tremori fino alla sensazione di soffocamento; sensazione di dolore al petto; nausea o disturbi addominali; senso di sbandamento; instabilità, svenimento o derealizzazione ( sensazione di irrealtà ) o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi ); paura di morire o perdere il controllo.
Per quanto riguarda l'ansia e il disturbo d'ansia, uno dei punti fondamentali per"gestire e superare" tali condizioni è cercare di comprendere dove hanno preso posto nella propria mente e perché all'improvviso sono comparsi nella nostra vita quotidiana.
È opportuno sottolineare che il disturbo d'ansia prevede la terapia farmacologica che mira alla risoluzione dei sintomi, ma che nulla può fare con le cause che hanno determinato l'insorgenza del disturbo per cui è consigliato seguire un percorso psicoterapico.Circa il disturbo di panico, gli studi empirici finora realizzati, delineano le cause in:
• situazioni stressanti fisiche (es. malattie, mancanza di sonno, iperlavoro, uso di sostanze stupefacenti) e psicologiche (es. stress lavorativo, problemi finanziari, cambi di ruolo, conflitti interpersonali, malattie di familiari, lutti);
• iperventilazione, che consiste in una respirazione più rapida e profonda rispetto al fabbisogno d’ossigeno dell’organismo in un determinato momento;
• predisposizione genetica e familiarità, per cui i consanguinei di primo grado si
trasmetterebbero la tendenza a rispondere con l’ansia a determinati stimoli;
• caratteristiche di personalità, consistenti essenzialmente in una sensibilità agli
stimoli ansiogeni, che si manifesta in particolare con lo stile di pensiero catastrofico.
Come attestato da diversi studi empirici, attualmente la psicoterapia più efficace per il disturbo di panico è quella cognitivo-comportamentale, applicata individualmente o in gruppo.
La terapia cognitivo-comportamentale per il disturbo di panico si basa sul presupposto che, durante un attacco di panico, la persona tende ad interpretare alcuni stimoli esterni (es. code nel traffico, luoghi chiusi, luoghi aperti) o interni (es. tachicardia, sensazione di svenimento, confusione mentale) come pericolosi, come il segnale di un’imminente catastrofe; tali interpretazioni, spaventando la persona, scatenano l’ansia, con i relativi sintomi mentali e fisici. Può capitare, ad esempio, di interpretare l’accelerazione del proprio battito cardiaco, dovuta ad uno sforzo fisico, come segnale di un pericolo e questo provoca ansia. Se i sintomi dell’ansia vengono poi, a loro volta, interpretati in modo catastrofico, ossia se si prospettano conseguenze disastrose, il livello d’ansia cresce ulteriormente, intrappolando il soggetto in un circolo vizioso che
culmina in un attacco di panico.
Il trattamento cognitivo-comportamentale prevede un protocollo che contiene le
seguenti procedure:
• ricostruzione della manifestazione iniziale e attuale del disturbo;
• formulazione di un contratto terapeutico, che contenga, in particolare, obiettivi
condivisi da paziente e terapeuta e i loro rispettivi compiti (es. compiti a casa
per il paziente);
• psicoeducazione, che consiste nel fornire al paziente informazioni sul disturbo,
in particolare le sue modalità di insorgenza e mantenimento (mediante la ricostruzione del circolo vizioso del panico);
• insegnamento di tecniche per la gestione dei sintomi dell’ansia;
• individuazione delle interpretazioni erronee (es. pensieri catastrofici) che portano all'attacco di panico e messa in discussione di tali interpretazioni;
• esposizione graduale alle sensazioni e agli stimoli temuti ed evitati; prevenzione
delle ricadute.
Questo protocollo è applicabile sia alla terapia individuale, che a quella di gruppo. La terapia di gruppo consente ad ogni partecipante di confrontarsi con altre persone, che soffrono del suo stesso disturbo, favorendo il ridimensionamento del problema e la riduzione della sensazione soggettiva di “essere anormale”.
Vi sono, però ulteriori approcci terapici altrettanto validi, tra i quali:
• terapia sistemica che si basa sulla considerazione che i disturbi d'ansia spesso
accompagnano ed insorgono in particolari momenti del ciclo vitale, quali: svincolo dalla famiglia d'origine, nascita dei figli, uscita dei figli dalla famiglia,
cambiamenti ormonali ecc. Prende in considerazione le varie fasi connettendole
alle aspettative dell'individuo; inoltre verifica se il sintomo espresso dal singolo
sia in realtà espressione di un disagio della famiglia in generale.
• Terapia della Gestalt che si concentra sulle emozioni collegate allo stato d'ansia nel qui e ora e connette tali emozioni con eventi passati.









Riferimenti bibliografici:
A.Gragnani. F. Mancini. Il disturbo di panico e l'agorafobia. Fioriti editore
P. Chianura. L. Chianura. E. Fuxa. S. Mazzone. Manuale clinico di terapia familiare. Vol 1. Processi relazionali e psicopatologia. Franco Angeli edizioni
Kring. Davison. Neale. Johnson. Psicologia clinica. Zanichelli
S.Rachman. L'ansia. Laterza editore
A.Wells. Trattamento cognitivo dei disturbi d'ansia. Mcgraw Hill

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