STALKING:
COS'E' E COME INTERVENIRE SE SI E' VITTIME O PERSECUTORI
Ci
siamo già occupati di dipendenza affettiva, ma all'interno di questo
fenomeno spesso la persona dipendente mette in atto dei comportamenti
che potrebbero ravvisare analogie con i comportamenti tipici del
fenomeno di "stalking" ed è per questo che abbiamo deciso
di presentarvi il seguente articolo sullo STALKING E COME INTERVENIRE
SE SI E' VITTIME O PERSECUTORI.
STALKING
è un termine inglese che si riferisce al mondo
della caccia, infatti significa letteralmente "fare la posta
alla preda". Il significato si è in seguito esteso al
comportamento insistente, intenzionale e malevolo di seguire e
molestare un'altra persona. Il fenomeno è molto preoccupante, si
pensi che in Italia una persona su cinque ne è vittima e che il dato
più allarmante è che il numero di coloro che per paura, vergogna o
ignoranza non denunciano è molto più superiore.
Per
gli studiosi del fenomeno, lo stalking è caratterizzato da almeno
tre elementi:
- un soggetto, lo stalker, che investe una morbosa attenzione ideo affettiva a una determinata persona;
- una sequenza di comportamenti e azioni come: atti di sorveglianza, controllo, ricerca del contatto;i comportamenti tipici dello stalker sono: continue telefonate alla vittima, spedisce lettere o realizza scritte oscene in luoghi visibili dalla vittima, danneggia oggetti appartenenti alla vittima, effettua pedinamenti o appostamenti sotto casa o sul posto di lavoro della vittima, violazione di domicilio, minaccia di violenza fisica o sessuale fino a comportamenti estremi come tentato omicidio o omicidio.
- la persona designata dallo stalker, la stalking victim , che percepisce questi atteggiamenti come lesivi della propria libertà, vivendoli come una minaccia per la propria persona e sviluppando una serie di paure, angosce e talvolta ulteriori problematiche psicologiche.
Gli
studiosi hanno individuato alcune tipologie di stalker, tra cui:
- il "risentito", caratterizzato da rancori per traumi affettivi ricevuti nel suo passato a suo avviso ingiustamente (tipicamente un ex-partner di una relazione amorosa);
- il "bisognoso d'affetto", desideroso di convertire a relazione sentimentale il suo rapporto con la persona designata; insiste incessantemente nella convinzione che prima o poi l'oggetto delle sue attenzioni si convincerà;
- il "corteggiatore incompetente", che opera stalking in genere di breve durata, risulta opprimente e invadente principalmente per "ignoranza" delle modalità relazionali, dunque arreca un fastidio praticamente preterintenzionale;
- il "respinto", rifiutato dalla vittima, caratterizzato dal voler contemporaneamente vendicarsi dell'affronto per il rifiuto subito e insieme riprovare a riprendere una relazione con la vittima stessa;
- il "predatore", il cui obiettivo è di natura sessuale, trae eccitazione dal dirigere le sue mire a vittime che può rendere oggetto di caccia e possedere dopo avergli incusso paura; è una tipologia spesso riguardante voyeur e pedofili.
Il
comportamenti di stalking viene attuato per varie motivazioni, tra le
quali: recupero di una relazione, vendetta per i torti subiti,
dipendenza affettiva, desiderio di controllo sulla vittima. A volte
il comportamento messo in atto dallo stalker è associato a disturbi
di personalità presenti in esso, altre volte scaturisce da
un'erronea capacità di relazionarsi nel rapporto di coppia ed è per
questo che per comprendere fino in fondo tale fenomeno, gli studiosi
ritengono che oltre a studiare la personalità dello stalker si debba
studiare la relazione di coppia.
SUPPORTO
PSICOLOGICO ALLA VITTIMA DI STALKING:
lo
stalker produce nella vittima turbamenti che ledono l'equilibrio
fisico e psichico di quest'ultima. In seguito al trauma nella vittima
si può riscontrare "uno stato di
negazione", ovvero un meccanismo di difesa che serve ad
allontanare il pensiero da quei tragici momenti. Nel tempo, però,
tali rimozioni si scontreranno con il bisogno di ricerca della
realtà, in seguito al quale la vittima è pervasa da sensi di colpa.
La vittima ripercorre mentalmente tutti i fatti cercando di capire se
poteva prevenire quanto accaduto. È in questa fase che si deve
accompagnare la vittima da un professionista che guiderò la vittima
in un percorso di riorganizzazione dell'evento traumatico. Attraverso
l'ascolto, il terapeuta aiuterà la vittima a rafforzare il suo
sistema motivazionale e a riconquistare l'autostima perduta. Spesso
l'intervento equivale a quello seguito per il
disturbo post traumatico da stress (ripercorrere l'evento
traumatico con sogni, ricordi ricorrenti e intrusivi come se si
stesse ripetendo determinando disagio psicologico).
Numeri
utili in caso di stalking :
oltre
ai numeri delle forze dell'ordine: 112-113
vi indichiamo alcuni num utili:
- 1522 Il numero è attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell'anno ed è accessibile dall'intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, con un'accoglienza disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo. Le operatrici telefoniche dedicate al servizio forniscono una prima risposta ai bisogni delle vittime di violenza di genere e stalking, offrendo informazioni utili e un orientamento verso i servizi socio-sanitari pubblici e privati presenti sul territorio nazionale.
- 066535499 numero dello sportello ASTRA (anti stalking risk assessement).
- 0644246573 numero nazionale dell'associazione di Psicologia e Criminologia.
SUPPORTO
PSICOLOGICO RIVOLTO ALLO STALKER:
l'aiuto
psicologico relazionale, strumentale, offrire uno spazio di supporto
e cambiamento, è fondamentale per la vittima quanto per il
persecutore. Non si deve dimenticare che lo stalker è una persona
che ha bisogno d'ascolto e di input verso il cambiamento. La sua
condotta aggressiva è un segnale di un'incapacità di autoregolazione. Nel percorso terapeutico si cerca di favorire
l'incremento dell'empatia nei confronti della vittima cercando di
favorire il decentramento dello stalker e focalizzare l'impatto
emotivo che il suo comportamento ha sull'altro; si cerca di fargli
acquisire maggiore consapevolezza rispetto agli scopi che intende
raggiungere attraverso le condotte moleste, migliorando le sue
abilità sociali e riducendo il suo eventuale isolamento.
Riferimenti bibliografici:
Curci P. Galeazzi G. M. Secchi C. La sindrome delle molestie assillanti (stalking). Bollati Boringhieri 2003
Gargiullo B. C: Damiani R. Lo stalker ovvero il persecutore in agguato. Classificazioni, assessment e profili psicocomportamentali. Franco Angeli editore 2008
Lattanzi M. Stalking aspetti psicologici sociologici e giuridici. AIPC Editore 2009
Lattanzi M. Lo stalking: il lato oscuro delle relazioni interpersonali. Ediservice 2003
Oliviero Ferraris A. Lo Stalker: il persecutore. In Psicologia contemporanea num 164/2001
www.pariopportunità.gov.it
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