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venerdì 3 aprile 2015

STALKING :COS' E' E COME INTERVENIRE SE SI E' VITTIME O PERSECUTORI

STALKING: COS'E' E COME INTERVENIRE SE SI E' VITTIME O PERSECUTORI




Ci siamo già occupati di dipendenza affettiva, ma all'interno di questo fenomeno spesso la persona dipendente mette in atto dei comportamenti che potrebbero ravvisare analogie con i comportamenti tipici del fenomeno di "stalking" ed è per questo che abbiamo deciso di presentarvi il seguente articolo sullo STALKING E COME INTERVENIRE SE SI E' VITTIME O PERSECUTORI.

STALKING è un termine inglese che si riferisce al mondo della caccia, infatti significa letteralmente "fare la posta alla preda". Il significato si è in seguito esteso al comportamento insistente, intenzionale e malevolo di seguire e molestare un'altra persona. Il fenomeno è molto preoccupante, si pensi che in Italia una persona su cinque ne è vittima e che il dato più allarmante è che il numero di coloro che per paura, vergogna o ignoranza non denunciano è molto più superiore.
 Per gli studiosi del fenomeno, lo stalking è caratterizzato da almeno tre elementi:
  • un soggetto, lo stalker, che investe una morbosa attenzione ideo affettiva a una determinata persona;
  • una sequenza di comportamenti e azioni come: atti di sorveglianza, controllo, ricerca del contatto;
    i comportamenti tipici dello stalker sono: continue telefonate alla vittima, spedisce lettere o realizza scritte oscene in luoghi visibili dalla vittima, danneggia oggetti appartenenti alla vittima, effettua pedinamenti o appostamenti sotto casa o sul posto di lavoro della vittima, violazione di domicilio, minaccia di violenza fisica o sessuale fino a comportamenti estremi come tentato omicidio o omicidio.
  • la persona designata dallo stalker, la stalking victim , che percepisce questi atteggiamenti come lesivi della propria libertà, vivendoli come una minaccia per la propria persona e sviluppando una serie di paure, angosce e talvolta ulteriori problematiche psicologiche.
Inizialmente la stalking victim tende a perdonare e giustificare lo stalker, soprattutto quando tra i due è intercorsa una relazione sentimentale o affettiva importante. La vittima pensa che la situazione si risolverà col tempo. Si rivolge alle autorità solo quando il molestatore è divenuto veramente pericoloso o ha già messo in atto episodi di violenza fisica sulla vittima.Lo stalking o comunque le condotte persecutorie sono rilevanti penalmente in molti ordinamenti, cioè è considerato reato in diversi paesi del mondo. In Italia le condotte tipiche dello stalking configurano il reato di "atti persecutori"(art.612-bis c.p.), introdotto con il D.L 23-02-2009 n.11( decreto Moroni), convertito in legge con modifiche della legge 23-04-2009 n.38. La legge punisce questo reato con una pena che va dai sei mesi ai quattro anni di reclusione. A ciò si aggiungono alcune norme accessorie, ossia l'aumento di pena in caso di recidiva o se il soggetto perseguitato è un minore.
Gli studiosi hanno individuato alcune tipologie di stalker, tra cui:
  • il "risentito", caratterizzato da rancori per traumi affettivi ricevuti nel suo passato a suo avviso ingiustamente (tipicamente un ex-partner di una relazione amorosa);
  • il "bisognoso d'affetto", desideroso di convertire a relazione sentimentale il suo rapporto con la persona designata; insiste incessantemente nella convinzione che prima o poi l'oggetto delle sue attenzioni si convincerà;
  • il "corteggiatore incompetente", che opera stalking in genere di breve durata, risulta opprimente e invadente principalmente per "ignoranza" delle modalità relazionali, dunque arreca un fastidio praticamente preterintenzionale;
  • il "respinto", rifiutato dalla vittima, caratterizzato dal voler contemporaneamente vendicarsi dell'affronto per il rifiuto subito e insieme riprovare a riprendere una relazione con la vittima stessa;
  • il "predatore", il cui obiettivo è di natura sessuale, trae eccitazione dal dirigere le sue mire a vittime che può rendere oggetto di caccia e possedere dopo avergli incusso paura; è una tipologia spesso riguardante voyeur e pedofili.
Il comportamenti di stalking viene attuato per varie motivazioni, tra le quali: recupero di una relazione, vendetta per i torti subiti, dipendenza affettiva, desiderio di controllo sulla vittima. A volte il comportamento messo in atto dallo stalker è associato a disturbi di personalità presenti in esso, altre volte scaturisce da un'erronea capacità di relazionarsi nel rapporto di coppia ed è per questo che per comprendere fino in fondo tale fenomeno, gli studiosi ritengono che oltre a studiare la personalità dello stalker si debba studiare la relazione di coppia.

SUPPORTO PSICOLOGICO ALLA VITTIMA DI STALKING:

lo stalker produce nella vittima turbamenti che ledono l'equilibrio fisico e psichico di quest'ultima. In seguito al trauma nella vittima si può riscontrare "uno stato di negazione", ovvero un meccanismo di difesa che serve ad allontanare il pensiero da quei tragici momenti. Nel tempo, però, tali rimozioni si scontreranno con il bisogno di ricerca della realtà, in seguito al quale la vittima è pervasa da sensi di colpa. La vittima ripercorre mentalmente tutti i fatti cercando di capire se poteva prevenire quanto accaduto. È in questa fase che si deve accompagnare la vittima da un professionista che guiderò la vittima in un percorso di riorganizzazione dell'evento traumatico. Attraverso l'ascolto, il terapeuta aiuterà la vittima a rafforzare il suo sistema motivazionale e a riconquistare l'autostima perduta. Spesso l'intervento equivale a quello seguito per il disturbo post traumatico da stress (ripercorrere l'evento traumatico con sogni, ricordi ricorrenti e intrusivi come se si stesse ripetendo determinando disagio psicologico).

Numeri utili in caso di stalking :
oltre ai numeri delle forze dell'ordine: 112-113 vi indichiamo alcuni num utili:
  • 1522 Il numero è attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell'anno ed è accessibile dall'intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, con un'accoglienza disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo. Le operatrici telefoniche dedicate al servizio forniscono una prima risposta ai bisogni delle vittime di violenza di genere e stalking, offrendo informazioni utili e un orientamento verso i servizi socio-sanitari pubblici e privati presenti sul territorio nazionale.
  • 066535499 numero dello sportello ASTRA (anti stalking risk assessement).
  • 0644246573 numero nazionale dell'associazione di Psicologia e Criminologia.


SUPPORTO PSICOLOGICO RIVOLTO ALLO STALKER:

l'aiuto psicologico relazionale, strumentale, offrire uno spazio di supporto e cambiamento, è fondamentale per la vittima quanto per il persecutore. Non si deve dimenticare che lo stalker è una persona che ha bisogno d'ascolto e di input verso il cambiamento. La sua condotta aggressiva è un segnale di un'incapacità di autoregolazione. Nel percorso terapeutico si cerca di favorire l'incremento dell'empatia nei confronti della vittima cercando di favorire il decentramento dello stalker e focalizzare l'impatto emotivo che il suo comportamento ha sull'altro; si cerca di fargli acquisire maggiore consapevolezza rispetto agli scopi che intende raggiungere attraverso le condotte moleste, migliorando le sue abilità sociali e riducendo il suo eventuale isolamento.






Riferimenti bibliografici:
Curci P. Galeazzi G. M. Secchi C. La sindrome delle molestie assillanti (stalking). Bollati Boringhieri 2003
Gargiullo B. C: Damiani R. Lo stalker ovvero il persecutore in agguato. Classificazioni, assessment e profili psicocomportamentali. Franco Angeli editore 2008
Lattanzi M. Stalking aspetti psicologici sociologici e giuridici. AIPC Editore 2009
Lattanzi M. Lo stalking: il lato oscuro delle relazioni interpersonali. Ediservice 2003
Oliviero Ferraris A. Lo Stalker: il persecutore. In Psicologia contemporanea num 164/2001
www.pariopportunità.gov.it

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